Graham Greene - Treno d'Istanbul




Graham Greene, Treno d'Istanbul


Pubblicazione originale : 1932, Stamboul Train o Orient-Express
Prima pubblicazione italiana: 1961, Mondadori, Milano
Edizione letta: 1980, Oscar Mondadori, Milano

Il leggero e a tratti persino divertente romanzo di Greene è di natura corale e si svolge tutto o sull'Orient-Express o nei luoghi delle tappe del treno. Nella narrazione si alternano momenti di introspezione, momenti di dialoghi sciolti in cui le conversazioni si sovrappongono e scene in cui di volta in volta cambia il punto di vista a seconda dei personaggi coinvolti.
Ad alcune divertenti macchiette come il sacerdote anglicano che da la precedenza al cricket sulla religione o la coppia formata da marito lascivo che tocca le gambe delle giovani donne e moglie con problemi di stomaco, si alternano i personaggi principali, che delineano l'intricato intreccio del romanzo.
Ad Ostenda, sull'Orient-Express, salgono una giovane ballerina di nome Coral in viaggio verso Istanbul per un lavoro in un corpo di ballo, l'affarista ebreo Myatt che punta ad acquisire una ditta rivale e si perde spesso a pensare alle strategie di vendita, un uomo già di una certa età, sulle sue, che ad alcuni dice di essere insegnante, ad altri medico e che, a detta di più di un personaggio, ha uno strano accento per essere inglese. La prima notte, mentre conversa con il giovane ebreo, la ballerina, non bella ma piacente, ha un malore. Il medico accorre, le diagnostica un problema di cuore per cui avrebbe bisogno di completo riposo: ella però non ha neppure una cuccetta. Myatt allora, colto dal desiderio di dimostrarsi generoso non sa neppure bene lui perché, invita la donna a dormire al suo posto. Esausta, ella accetta, salvo poi cambiare idea alla mattina successiva, temendo di dover contraccambiare. Lui nega, e sarà questa sua gentilezza, questo suo essere diverso da tutti gli altri spasimanti ebrei, a spingere la ragazza a concederglisi con gioia, convinta già di amarlo.
A Colonia deve salire Janet, la giovane dama di compagnia, forse amante, della giornalista (alcolista) Mabel Warren. Mentre la più attempata donna cerca di prolungare il distacco, scorge una figura che le pare familiare: è il medico. Salta allora sul treno in corsa pur di avere la possibilità di scoprire se ha avuto la giusta intuizione. Mette l'uomo all'angolo ma inizialmente non ottiene nulla se non smentite: no, lui non è il famoso dottor Czinner, capo dei rivoltosi socialisti, riuscito a evaporare da un tribunale nonostante stessero aspettando di arrestarlo. Con un trucco la donna riesce a distrarlo e a frugare tra le sue cose: troverà una guida turistica e una piantina, scoprendo luoghi designati per degli attentati. Ma quando lo confronterà con queste nuove informazioni egli le mostrerà il giornale, svelandosi nel farlo: i suoi non l'hanno aspettato, hanno agito troppo presto e hanno fallito, non gli resta che tornare indietro. La donna non gli crede, gli promette che riuscirà a fare uno scoop a tutti i costi. È dopo che se n'è andata che l'uomo, riscoprendo l'ardore della fiamma che covava sotto la brace dell'esilio forzato, decide di non scendere dal treno, arrivare sino a Belgrado e sacrificarsi per poter lanciare un ultimo messaggio alle folle.
A Vienna, il ladro e scassinatore Josef deve fuggire perché ha appena ucciso il suo primo uomo. Ruba la borsa a Mabel mentre la donna detta articoli al telefono, e sale sul treno.
Il nuovo giorno sembra pieno di speranze: Josef è sfuggito alla polizia, Czinner sente di esser tornato a vivere, Myatt e Coral si risvegliano dalla loro notte assieme con l'intenzione di mantenere le promesse bisbigliate. La giovane donna è inebriata di gioia.
Il treno, però, si ferma a Subotica. Coral fa due passi assieme al dottore, l'uomo viene fermato da alcuni soldati e cerca di passarle una lettera, il suo testamento morale. Ma vengono visti, e anche la ragazza viene fermata e rinchiusa. Li raggiunge Josef, di cui hanno trovato l'arma pur non sapendo ancora chi sia. Prigionieri in un capanno in mezzo a gente che solo il dottore capisce, sono costretti a vedere il treno partire, sparire. Passano le ore. Myatt, risvegliatosi, capisce che Coral è sparita e, essendo il treno bloccato da un guasto, prende una macchina e torna indietro. Frattanto un illegale tribunale marziale di soli tre membri è stato istituito e Coral, Czinner e Josef sono condannati: la prima ad un giorno di detenzione e al rimpatrio, il secondo alla morte, il terzo alla prigione per un mese. Grazie all'abilità di scassinatore di Josef, tentano la fuga: vengono scoperti, ma Josef riesce a saltare sulla macchina in partenza di Myatt (che ha deciso di desistere, non avendo trovato notizie di Coral) mentre il dottore si accascia, colpito da una pallottola e istintivamente la giovane donna decide di rimanergli accanto e nasconderlo in un capanno, dietro sacchi di grano. L'agonia dell'uomo non dura che qualche ora. Distrutta, spaventata, sola e tanto disperata da decidere di consegnarsi, Coral riceve un aiuto inaspettato: poco dopo che l'hanno trovata i militari, appare Mabel che la soccorre e la porta in macchina, incurante delle proteste dei soldati.
Frattanto, arrivati ad Istanbul, Myatt scopre che Janet è per metà ebrea, nonché nipote del rivale in affari, e tra interesse e fascinazione, tra i due inizia qualcosa, entrambi dimentichi di Mabel e della povera Coral.

Salta subito agli occhi che il libro decisamente non avrebbe potuto essere pubblicato senza subire pesantissime censure. Intanto per le affatto velate allusioni sessuali, ma soprattutto omosessuali (e alcuni altri testi sembra siano stati fermati per accenni molto più velati), per la figura positiva del giovane affarista ebreo di certo, ma soprattutto per il personaggio, tra i più importanti, del dottore, dissidente socialista che, nella seconda parte del romanzo, esprime le proprie idee in modo chiarissimo in più occasioni e soprattutto muore seppure inutilmente, in modo eroico: viene catturato ad una fermata del treno perché invece di scendere a Vienna ha deciso di proseguire fino a Belgrado e subire la stessa sorte dei compagni che hanno cercato di rivoltarsi. È evidente che tacendo tutti questi dettagli il libro avrebbe avuto falle troppo grandi per una comprensione corretta della storia, che comunque in alcuni punti già di suo perde dei dettagli (come faceva la giornalista a sapere dove trovare Coral e il dottore, ad esempio? E come sapevano del ritorno di Czinner? Li ha avvisati Mabel forse?).

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