Ian McEwan - Espiazione
Ian McEwan, Espiazione
La trama di "Espiazione" è piuttosto semplice: è la storia di una ragazzina appassionata di scrittura che compie un grave crimine, accusando di stupro il figlio della domestica, Robbie, e rovinandogli la vita. La protagonista, Briony, è una ragazzina con una fervente immaginazione: nell'arco della giornata narrata nella prima parte del romanzo, assiste da una finestra ad una scena tra Robbie e la sorella, Cecilia, e la fraintende completamente, mutando all'improvviso l'opinione che ha del giovane. Ci sarà poi la lettera, che il giovane le da da consegnare a Cecilia e che Briony apre e legge e che le fa bollare il giovane come "maniaco" a causa delle parole infuocate di lui. Definizione che trova la sua conferma nel vedere la sorella e Robbie appartati in biblioteca.
Quando, ore dopo, Briony trova la cugina Lola nel parco della loro villa estiva, in lacrime, non la lascia neanche parlare: decide che la sagoma che ha visto allontanarsi dalla cugina è Robbie, e non la lascia neanche parlare: sarà lei testimone dell'aggressione. Robbie sarà arrestato e passerà tre anni in prigione, prima di arruolarsi nell'esercito ed essere spedito in Francia a combattere.
E' questo l'evento chiave del romanzo, ed è questo che Briony deve espiare. Cercherà l'espiazione dapprima facendo l'infermiera, e poi contattando la sorella, che si è allontanata dalla famiglia, per dirle che vuole assolutamente ritrattare e rimediare al danno compiuto.
Ma è troppo tardi, e a Briony non resterà che scrivere il romanzo del suo errore, e di come ha provato a redimersi.
Al di là dei risvolti toccanti che vengono svelati nel finale, questo libro è straordinario per almeno due ragioni: come parla della scrittura, e le descrizioni.
Ci sono stati giorni in cui ero troppo stanca per leggerlo, perchè quando lo aprivo, ero risucchiata da pagine ricche di dettagli straordinari, descrittivi, raccapriccianti, ma sempre vividi, quasi da poter toccare i luoghi e le persone, anche se si trattava di quelli devastati dalla guerra.
Per quanto riguarda la scrittura, forse è una reazione che può provare solo chi scrive. Ho provato da subito un'empatia profonda per Briony, e questo "romanzo nel romanzo" svelato alla fine con tutte le considerazioni sulla scrittura mi hanno lasciato tutt'altro che indefferente, facendomi amare ancora di più McEwan e questa storia, non fossero bastati gli straordinari personaggi e le descrizioni.
"Non c'è espiazione per Dio nè per il romanziere, nemmeno se fossero atei"